jueves, 31 de mayo de 2012

Emergenza Emilia, al via raccolta fondi da parte di Slow Food

31/05/2012 - Al momento l'associazione, con i suoi terminali locali, è molto attiva nelle zone interessate


Quando succedono eventi come i ripetuti sismi in Emilia e nei territori limitrofi, se si fa parte di un’associazione molto radicata nel Paese, inevitabilmente ognuno di noi ne è toccato in qualche modo. Perché tutto questo coinvolge i nostri amici: fiduciari, soci, osti, contadini, chi fa la birra, il formaggio, l’aceto balsamico, il vino. Viene subito spontaneo pensare cosa si può fare per dare un mano, anche se non si sa da dove cominciare. Dopo la prima forte scossa dello scorso 20 maggio stavamo ragionando di quali iniziative attivare: le nuove forti scosse del 29 maggio e lo sciame sismico che continua in queste ore ci ha lasciato senza parole e per qualche ora quasi inebetiti. Ma di nuovo la rete associativa si è messa in moto.



Intanto abbiamo attivato un conto per raccogliere fondi (UNICREDIT BANCA - codice Iban: IT12P0200846041000102096108 - causale del versamento: raccolta fondi pro Emilia) per sostenere le comunità e le realtà produttive più colpite. Dopo il secondo forte terremoto il numero delle persone coinvolte e l’entità dei danni si sono purtroppo molto aggravati. È sicuramente ancora troppo presto per capire chi avrà davvero bisogno dei fondi che raccoglieremo: presumibilmente chi ha fatto un mutuo ipotecando la propria attività che ora è bloccata, i piccoli contadini che già facevano fatica a rientrare delle spese, chi ha perso quasi tutto, se non tutto. Sono già tante le segnalazioni che cominciano ad arrivare a Slow Food Emilia Romagna e alla Sede Nazionale.

Al momento possiamo dire che l’associazione, con i suoi terminali locali, è molto attiva nelle zone interessate. Attiva nel cercare di capire più precisamente quali sono stati i danni nelle campagne più isolate, a scapito di quei produttori che non hanno la stessa forza e la stessa voce delle tante belle realtà industriali locali che giustamente hanno subito lanciato i propri appelli. Stiamo andando a trovare le persone per vedere come stanno. Ci ha colpito come Antonio Previdi, dell’Osteria Entrà di Massa Finalese nei pressi di Finale Emilia, abbia immediatamente raccolto l’appello di Slow Food Emilia Romagna per sentire tutti i contatti della propria rete locale di produttori, per andarli a visitare e cominciare a capire meglio le situazioni in cui versano le loro attività. Antonio con il secondo terremoto è stato costretto a chiudere l’osteria, dichiarata inagibile, ma non si ferma e presto ripartirà. E noi con lui, come con tutti gli altri appartenenti alla rete emiliana di Slow Food che si stanno mobilitando per quanto le loro situazioni personali e familiari gli consentono.

Inutile dire che siamo loro vicini come siamo vicini a tutta la popolazione coinvolta. Noi cominciamo la raccolta fondi: loro presto ci faranno sapere come meglio impiegarli, e noi lo comunicheremo. Ma fin da subito promettiamo che appena la situazione si sarà un po’ normalizzata, appena non rischieremo più di essere invadenti, organizzeremo dei viaggi dalle Condotte di tutta Italia per andare a mangiare nelle osterie, per andare a fare acquisti dai produttori, ma più di tutto per far sentire fisicamente che siamo con loro: un amico che ti viene a trovare in questi casi serve tanto quanto le risorse economiche. Forse di più, perché altrimenti si rischia di rimanere soli.

Ecco i nostri amici (e tutti i loro concittadini) non saranno soli, questo è sicuro.

Ricordiamo le coordinate per fare il versamento:

UNICREDIT BANCA

Codice Iban: IT12P0200846041000102096108

Causale del versamento: raccolta fondi pro Emilia

E vi anticipiamo che nei prossimi giorni metteremo anche in vendita delle diverse spillature di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che Slow Food si è aggiudicata in un asta benefica nel 2007. Naturalmente devolveremo l’intero ricavato alla causa degli amici emiliani.


Fuente texto e imagen: Slowfood.it

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